È mercoledì. Sono le 20. Dopo una lunga giornata arriva il momento di indossare la tuta rossa e preparare lo zaino. Questa volta però nello zaino non si mettono solo le scarpe, ma anche una borraccia, perché non si possono più condividere le bottiglie. Zaino in spalla e mascherina alla mano e si esce di casa, pronti per un allenamento di Claudia, sperando che non sia troppo difficile. Arrivati in palestra, cambiamo velocemente le scarpe e siamo pronti per un riscaldamento, che si rivela essere più difficile del solito con la mascherina. Anche durante le partite notiamo che qualcosa è cambiato: non possiamo più batterci il cinque per ogni azione degna della nazionale e non possiamo più darci una pacca sulla spalla per una partita andata male. Alla fine delle partite non possiamo più fare il saluto con gli avversari, ma dobbiamo limitarci ad un anonimo applauso.
Il torneo di pallavolo che tanto aspettiamo ogni anno e per cui ci impegniamo durante ogni allenamento non si farà. Niente sveglia presto la domenica mattina, niente viaggi sul pullman, niente merenda con pane e salame e soprattutto nessuna coppa da alzare.
I cambiamenti sono stati molti e abituarsi non è stato semplice, ma non tutto è cambiato. Il nostro entusiasmo, i sorrisi e le risate, le cadute e i rimproveri dell’allenatrice quando giochiamo male, la voglia di divertirci e soprattutto la voglia di vincere. Ripensandoci, forse, il F.A.R.D. non è cambiato poi molto: abbiamo imparato che per divertirsi non è necessario battersi il cinque, è sufficiente esserci e ridere insieme, ovviamente mantenendo le distanze!
Claudia